mercoledì 3 agosto 2016

Riforma costituzionale Fai da me

La costituzione è quell'insieme di norme che regolano il funzionamento di base del paese e comprende le regole di gestione e ripartizione dei poteri delle due camere, cioè la camera dei deputati e il senato.
Se un qualunque governo vuole modificare queste norme deve avere almeno i due terzi dei voti sia alla camera che al senato, se invece, come nel nostro caso, ha solo la maggioranza assoluta (metà dei voti) può approvare comunque le modifiche ma se un quinto della camera lo vuole può chiedere, entro tre mesi l'approvazione con un referendum popolare.
Tra qualche mese saremo chiamati a votare su un referendum per confermare una serie di modifiche costituzionali che il governo Renzi vuole fare.

Le modifiche volute dal governo, sui cui voteremo, riducono il senato a 100 senatori e gli tolgono molti poteri oltre al fatto che sarà composto da senatori nominati dai consigli regionali e non più eletti.
In pratica, se passa il referendum, basterà la camera per approvare le normali leggi dello stato, il vero problema però sta ne fatto che con la nuova legge elettorale chi vince le elezioni prende la maggioranza in parlamento e senza più il senato può governare senza opposizioni di sorta.
Questo favorisce di sicuro i tempi di approvazione delle norme ma fa si che la maggioranza possa fare qualsiasi porcata, il sistema con due camere come il nostro dovrebbe garantire che questo non accada dato che camera e senato hanno leggi elettorali diverse e quindi maggioranze diverse.
L'approvazione delle leggi oggi risulta tortuosa perchè gli emendamenti, che sono le modifiche alle leggi vengono presentati in numeri assurdi tipo 1500 e devono essere approvati o rigettati uno per uno e se anche uno solo passa la legge deve tornare all'altra camera per essere rivotata.
Così può capitare che una legge vada avanti e indietro da camera a senato e viceversa senza mai venire approvata a meno che il governo non ponga la fiducia.
Nell'idea originale gli emendamenti dovevano servire a migliorare le leggi non a rompere le balle.

Pertanto ipotizzando che il problema da affrontare sia lo snellimento dell'iter di approvazione delle leggi ho pensato una riforma che possa rendere più snello il sistema legislativo senza però abolire le due camere e i loro poteri.

RIFORMA COSTITUZIONALE on. GILBERTINO

Art.1
Il numero di parlamentari della camera dei deputati passa da 630 a 315
 (meno gente c'e' più si raggiunge prima un d'accordo e meno ladri si mantengono)
Art.2
Il numero di senatori passa da 315 a 157
(idem come sopra) 

Art.3
I sentori a vita sono aboliti con effetto immediato
(Nessuno li ha eletti, nessuno li vuole e alla fine sono li a rubare lo stipendio dato che non rischiano mai di andare a casa)

Art.4
Ogni gruppo parlamentare potrà presentare un numero massimo di 10 emendamenti per ogni articolo della legge in approvazione
(in questo modo non si può più fare ostruzionismo presentando 1500 emendamenti tutti simili ma occorre presentare solo quelli veramente importanti)

Art.5
Quando una legge si troverà al quarto passaggio in una qualsiasi delle camere non sarà possibile presentare emendamenti
(in questo modo alla quarta lettura o la si approva o la si respinge e il problema dei continui rimandi termina)

Art.6
Viene abolito il quorum sui referendum
(se uno non va a votare vuol dire che non gli interessa e non che questo sia necessariamente per il NO, quindi dovrebbe decidere solo chi è veramente interessato, chi non va a votare si adeguerà come fa con le normali elezioni) 

Art.7
Le leggi di iniziativa popolare vanno discussi entro sei mesi dalla convalida delle firme.
(Questo perché spesso il governo se ne frega e rimanda la discussione in eterno dato che secondo lui le leggi proposta dai cittadini non sono importanti)



In conclusione, se pensate che questa riforma scritta da me, che non sono nemmeno un giurista, sia meglio di quella proposta dalla coppia Matteo Renzi e Maria Elena Boschi al referendum votate no perché le riforme belle si possono fare basta volerlo.

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