lunedì 18 gennaio 2016

Il costo effettivo mensile di un bene

Premessa
Questo Post è propedeutico ad uno successivo nel quale mostrerò il costo effettivo dei miei veicoli.
Mi serve però fare una premessa e spiegare come questo costo vada calcolato e come se ne debba tenere conto.

Il costo effettivo mensile
Questo ragionamento si può fare con i beni durevoli, cioè quei beni che possono essere utilizzati più volte e quindi hanno un ciclo di vita lungo, i beni durevoli sono gli oggetti di uso comune dai piatti per mangiare alle automobili, i beni non durevoli invece sono quelli soggetti a consumo come il cibo o il detersivo dei pavimenti, per questo secondo genere il discorso è diverso.

Un bene durevole una volta acquistato servirà per un certo tempo, di solito termina la sua funzione o per logorio o per incidente, se parliamo di un veicolo ad esempio possiamo cessare di possederlo o se viene irreparabilmente danneggiato in un incidente oppure se è troppo vecchio e dobbiamo sostituirlo.
Dato che prevedere gli incidenti è difficile il discorso eviterà di tenerne conto.
Per prima cosa ogni bene durevole ha un costo di acquisto che può variare in base alla qualità del bene stesso, per capire l'impatto di questo acquisto dobbiamo calcolare il costo mensile del bene con questa formula

COSTO / MESI DI POSSESSO

Ad esempio se io acquisto una lavatrice al prezzo di 300€ che dura 6 anni poi si rompe avrò un costo mensile di:

300 / (6 * 12) = 4,17€

Quindi in questi sei anni la nostra lavatrice ci è costata 4,17€ ogni mese, se per esempio avessi comprato una lavatrice da 400€ euro avrei speso di più al mese circa 5,56€ ma se, dato il maggior costo e quindi una probabile migliore qualità la lavatrice fosse durata, diciamo, due anni in più quanto avrei speso? facciamo il calcolo:

400 / (8 * 12) = 4,17€

In pratica avremmo speso uguale.
Quindi in questo caso prendere una lavatrice oppure l'altra ci avrebbe fatto spendere la stessa cifra.
Ovviamente è fantascienza sapere quanto durerà una lavatrice e quindi questi calcoli li possiamo fare solo a posteriori, la cosa diventa interessante quando la differenza di prezzo è molto alta.
Per esempio se paghiamo un prodotto il doppio di uno economico dovremmo valutare se effettivamente questo dura il doppio oppure meno.
Per esempio se prendo una lavatrice da 300€ spero che mi duri almeno 5 anni che è un traguardo plausibile, se ne spendessi 600€ dovrei sperare che la durata sia di almeno 10 anni che già diventa un traguardo più difficile da raggiungere.

Il costo effettivo mensile nel tempo 
Per alcune categorie di beni il costo di acquisto non è l'unica variabile da tenere in considerazione, infatti occorre tenere conto di altre due componenti importanti, il consumo annuo, se presente, e il costo di manutenzione.
Il consumo annuo di un elettrodomestico infatti potrebbe cambiare la valutazione del suo acquisto e anche i costi di manutenzione vanno calcolati.
Quindi la formula diventa:

(COSTO + MANUTENZIONE / MESI DI POSSESSO)  + (CONSUMO ANNUO / 12)

Con manutenzione si intende il costo di tutti gli interventi effettuati durante la vita utile del bene mentre con il consumo annuo si intende quello che il bene consuma.
Per fare un esempio pratico vi porto un caso reale, ho dovuto scegliere tra due caldaie a gas una tradizionale da 700€ e una condensazione da 1300€ che però consuma meno gas, a conti fatti sono passato da 1000€ di gas per riscaldamento a soli 700€ all'anno quindi in 5 anni il costo mensile delle due caldaie è

NORMALE -> (700 / 60) + (1000 / 12) =  95€
CONDENSAZIONE -> (1300 / 60) + (700 / 12) = 80€

Quindi sui cinque anni la caldaia più costosa ha un costo giornaliero più basso perché consuma di meno, si tratta di un risparmio di ben 180€ ogni anno che però non si vede se mi basassi solo sul primo anno o sul prezzo di acquisto della caldaia.
Quindi un risparmio consistente nei costi annui giustifica la maggior spesa iniziale ecco perché è importante valutare il costo totale nel tempo.

Il valore residuo
Fino ad ora abbiamo valutato dei beni che hanno un ciclo di vita e la cui fine comporta la perdita del bene, in pratica una lavatrice che quando vogliamo cambiare semplicemente portiamo in un eco-centro.
Se invece noi il bene lo vendessimo  fine ciclo? non dico di vendere un oggetto guasto ma se invece di buttare l'oggetto da sostituire noi lo rivendessimo?
Per esempio ho acquistato un PC 4 anni fa ma adesso ne voglio uno più potente, quello vecchio però funziona ancora quindi invece di buttarlo lo vendo a qualcun altro.
In quel caso con la vendita realizzo un valore residuo del bene che va a modificare la spesa mensile, già perchè è come cambiare il costo di acquisto, se compro un pc da 1000€ e lo rivendo dopo 4 anni a 200€ in realtà quel pc a me è costato meno, l'ho pagato realmente solo 800€
Quindi la nuova formula diventerà:

(COSTO + MANUTENZIONE - VRESIDUO / MESI DI POSSESSO)
+ (CONSUMO ANNUO / 12)

Quindi portiamo come esempio quel pc di prima ipotizzando di tenerlo 4 anni, senza costi di manutenzione e non tenendo conto del consumo di corrente avremo

BUTTATO -> (1000 / 48) = 20,83€
RIVENDUTO -> (1000 - 200 / 48) = 16,67€

Quindi vediamo che se un bene durevole può essere rivenduto si deve tenere conto di questo valore finale nel calcolo del costo effettivo mensile.

Conclusione
Quando acquistiamo un bene durevole che si presume abbia un costo sensibile e debba essere tenuto molti anni è sempre meglio fare qualche calcolo prima per capire quanto veramente ci costerà questo bene.

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